Sono dolci che mi hanno appassionata sia per la loro storia che ho trovato davvero divertente e sia per la loro semplicità.
Furono inventati nel 1700 dai monaci del Convento di San Francesco a Vicari, paesino dell’entroterra palermitano per omaggiare gli invitati al matrimonio della figlia del re.
La storia narra che i monaci non avendo previsto un numero enorme di invitati alle nozze, cominciarono a passare velocemente questi dolci ad altezza d’uomo e solo i più veloci riuscivano a prenderli limitandone il consumo… da qui il nome di “passavolanti”.
L’ingrediente principe di questi golosi dolcetti è la mandorla, di cui Vicari è terra d’elezione, poi zucchero, uova, farina e cannella. La loro caratteristica principale è quella che in controluce devono apparire quasi trasparenti.
Ingredienti:
500 g mandorle tostate
3uova di media grandezza
300 g di zucchero
100 g di farina 00
scorza e succo di 1/2limone
Cannella meno di mezzo cucchiaino
Procedimento
Tritare grossolanamente le mandorle.
Lavorare le uova con lo zucchero.
Ottenuto un composto chiaro, lucido e corposo aggiungete la cannella, la scorza grattugiata del limone, il suo succo, le mandorle e la farina.
Mescolate il tutto e versatelo a cucchiaiate su una teglia foderata con carta forno, infornate a 180° per 15/20 minuti.