I cappellacci di cernia sono i protagonisti assoluti, con la loro pasta al nero di seppia ed un generoso ripieno di pesce. Con un prodotto del genere, per me, è stato quasi naturale abbinarli al mio sugo all’eruzione dell’Etna, un sugo semplice che rispetta ed esalta il gusto e la delicatezza di questa squisitezza.
Per 4 persone
12 cappellacci io ho usato quelli di Poggiolini .
Pomodori pachino 250 gr
Aglio 2 spicchi
Olio evo qb
Sale qb
Prezzemolo qb
Vino bianco ¼ di bicchiere
Ricotta salata qb
Preparazione:
In una capiente padella fate soffriggere olio ed aglio, quando si è dorato, unite i pomodorini che precedentemente avete lavato e tagliato in due.
Fate rosolare, unite qualche foglia di prezzemolo e sfumate con il vino bianco, dopo aver fatto evaporare il vino abbassate la fiamma, poi cuocete a fiamma bassa fino a farli appassire, infine spegnete.
In una pentola portate all’ebollizione l’acqua salata, quindi immergete i cappellacci, portate a cottura rispettando i tempi riportati nella confezione, scolate e versate nella padella con i pomodoretti, saltate ed unite un pò di prezzemolo tritato quindi impiattate, vi consiglio 3 cappellacci a porzione. Prima di servire grattugiate con la grattugia a denti grossi la ricotta salata in modo generoso tanto da esaltare ancora di più il sapore dei cappellacci.
Vedrete che li mangerete al rallentatore come è successo a noi! 😉